

La denominazione Salice Salentino Negroamaro è una delle prime nate in Puglia: infatti, è stata istituita ad aprile del 1974. L’area geografica vocata alla produzione di questa importante DOP comprende in tutto 7 comuni del Nord Salento tra cui Guagnano. Il Diecianni Salice Salentino Negroamaro ha un colore rosso compatto con delicate sfumature granata. Il profilo sensoriale è complesso: esso spazia dalla tipica nota di tabacco a quella della vaniglia. In bocca esprime sensazioni di mandorla amara su un tannino potente. Di questi magnum, annata 2016, ne sono stati prodotti solo 762 esemplari e tutti sono venduti con certificato di autenticità.
E’ uno dei negroamaro che più incuriosisce e affascina. Per questo vale sempre la pena tenerne in cantina una buona scorta per berne un calice al momento giusto. E’ un vino dal colore rosso intenso. Al naso esplode con sentori di carruba e uvetta. In bocca presenta note speziate di pepe nero e tabacco. Il finale è lungo e di struttura. La prima annata prodotta è stata la 2002. Di questi magnum, annata 2013, ne sono stati prodotti solo 380 esemplari tutti numerati a mano e tutti sono venduti con certificato di autenticità.
Se in un vino ricercate la tradizione e il rispetto del territorio, questa riserva non tradirà le vostre aspettative. E’ un vino dal carattere austero e unico ottenuto da antichi alberelli di negroamaro. Rosso di particolare luminosità e consistenza. All’olfatto note di tabacco, di noci ed erbe mediterranee. Al palato morbidezza di tannini e note balsamiche.
Il nome Animè ci ricorda le belle feste d’estate sulle spiagge del Salento animate da spensierate comitive di giovani. Vino che si presenta di color rosa intenso. Al naso sentori fruttati, in bocca note di melagrana con un pétillant equilibrato ed elegante.
I rosati, da sempre, hanno rappresentato il fiore all’occhiello della rinascita enologica pugliese. Come il Rosarò, miglior vino rosato d’Italia nel 2018 e uno dei pochi a denominazione di origine protetta del Salento. E ’di color rosa corallo e di straordinaria luminosità. Intrigante all’olfatto con piacevoli sfumature di pompelmo rosa, fragola e pesca. Finale persistente con note agrumate e balsamiche.
I rosati, da sempre, hanno rappresentato il fiore all’occhiello della rinascita enologica pugliese. Come il Rosarò, miglior vino rosato d’Italia nel 2018 e uno dei pochi a denominazione di origine protetta del Salento. E ’di color rosa corallo e di straordinaria luminosità. Intrigante all’olfatto con piacevoli sfumature di pompelmo rosa, fragola e pesca. Finale persistente con note agrumate e balsamiche.
Questo vino è fatto con le uve di tre vigne di contrada Camarda. Noi le chiamiamo Le Camarde quasi fossero delle vecchie sorelle che ogni anno, instancabilmente, ci regalano grandi vini. Da giovane ha un colore rosso profondo e un profilo sensoriale complesso con sentori di pot pourri di fiori secchi. Al palato note di caffè e cioccolato fondente. Finale lungo sostenuto da tannini setosi.
Confezione in legno dipinta a mano dai pittori Mario Miccoli e Nadia Verrienti che riproduce il profilo di due “amanti del vino”. La scatola contiene una bottiglia di Le Camarde Negroamaro&Primitivo IGP Salento , una di Cupone Salice Salentino Negroamaro Riserva Dop e una di Nero di Velluto Negroamaro IGT Salento.
Cuccimannè è il nome abbreviato con cui nel Salento è conosciuta la cutrettola, un piccolo volatile presente nelle vigne di susumaniello.
Vino dal colore rosa tenue. L naso sprigiona sentori floreali misti a frutti freschi mediterranei. In bocca presenta note di ribes e lampone.
Questo vino rimane impresso nella memoria alla stessa maniera di come i nostri avi conficcavano nel terreno le “pietrefinite”, custodi secolari del limite geografico delle proprie vigne. Rosso rubino con onde purpuree. Al naso regala sensazioni di amarena e liquirizia. In bocca interminabile finale di cacao e fico mandorlato. La prima annata prodotta è stata la 2011.
La Malvasia Bianca è un vigneto da sempre presente nel Salento. In particolare, questi pochi esemplari di magnum (12 in tutto) sono stati ottenuti da un antica vigna padronale e vinificati senza l’ausilio di tecniche moderne come il controllo della temperatura. Di buon corpo e struttura (gradazione alcolica 14,5% vol.) è di color giallo oro con sentori di mandorla ed erbe aromatiche. Tutti gli esemplari sono venduti con certificato di autenticità.
Confezione in legno dipinta a mano dai pittori Mario Miccoli e Nadia Verrienti che riproduce un tipico rosone presente all’esterno delle chiese pugliesi. La scatola contiene una bottiglia di Le Camarde Negroamaro & Primitivo IGP Salento.
COSA PREVEDE IL PROGRAMMA
Nel corso della degustazione, da effettuarsi nella bottaia a Guagnano, che prevede l’assaggio di 5 vini assieme ad un tagliere di salumi e formaggi locali, verranno illustrate le tecniche di coltivazione e vinificazione del negroamaro, della malvasia nera e del primitivo, sia in rosso che in rosato. L’esperienza è resa ancor più interessante dal racconto di aneddoti, storie e curiosità come quella del “tappo colmatore” di Leonardo da Vinci.
Il Negroamaro è il vitigno più diffuso in Puglia. Le sue origini come il suo stesso nome sono incerte. Si ritiene, infatti, che esso possa derivare sia da termini dialettali (niuru maru) che dalla combinazione della parola latina niger e greca mavros, entrambe indicanti il tipico colore nero delle uve. Il Diecianni è di colore rosso intenso con spiccati profumi di prugna e ciliegia. Dal gusto pieno ed equilibrato sorretto da eleganti tannini.
Come ogni vitigno, anche il Primitivo ha la sua storia. Da Gioia del Colle arriva a Manduria per proseguire, poi, fino a Guagnano. Ognuno di essi però, ha differenti caratteristiche. Come il Diecianni Primitivo, vino elegante e opulento. Al debutto è di colore rosso compatto con intense sfumature violacee. Ampio e persistente all’olfatto, con profumo intenso e intrigante di violetta. In bocca sprigiona sentori di liquirizia, amarena e prugna impreziositi da morbidi tannini.
Come ogni vitigno, anche il Primitivo ha la sua storia. Da Gioia del Colle arriva a Manduria per proseguire, poi, fino a Guagnano. Ognuno di essi però, ha differenti caratteristiche. Come il Diecianni Primitivo, vino elegante e opulento. Al debutto è di colore rosso compatto con intense sfumature violacee. Ampio e persistente all’olfatto, con profumo intenso e intrigante di violetta. In bocca sprigiona sentori di liquirizia, amarena e prugna impreziositi da morbidi tannini.
Confezione in cartone rifinita con stampa di un particolare del quadro "Negramanti" collocato nella sala degustazione della cantina Feudi di Guagnano. La scatola contiene una bottiglia di Pietrafinita Primitivo di Manduria Dop, una di Cupone Salice Salentino Negroamaro Riserva Dop e una di Nero di Velluto Negroamaro IGP Salento.
La denominazione Salice Salentino Negroamaro è una delle prime nate in Puglia: infatti, è stata istituita ad aprile del 1974. L’area geografica vocata alla produzione di questa importante DOP comprende in tutto 7 comuni del Nord Salento tra cui Guagnano. Il Diecianni Salice Salentino Negroamaro ha un colore rosso compatto con delicate sfumature granata. Il profilo sensoriale è complesso: esso spazia dalla tipica nota di tabacco a quella della vaniglia. In bocca esprime sensazioni di mandorla amara su un tannino potente. Di questi magnum, annata 2016, ne sono stati prodotti solo 762 esemplari e tutti sono venduti con certificato di autenticità.
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